Èun vizio di noi “creativi” quello di pensare che certi termini (o anche procedure) siano universalmente conosciuti, ma poi ci accorgiamo che il cliente rimane perplesso di fronte a parole che per noi sono quotidiane. Per questo, abbiamo selezionato qualche termine tecnico molto concreto e di uso frequente – per il momento ci limitiamo ai lavori di impaginazione e preparazione alla stampa – nelle relazioni tra cliente e agenzia, con relativa spiegazione.
Caro cliente, questo “glossario minimo” può aiutarti a capire cosa ti sta chiedendo, o offrendo, la tua agenzia (che, naturalmente, speriamo di essere noi!)

ABBONDANZA
È l’area di sicurezza intorno all’area di stampa che consente di evitare l’effetto “contorno bianco” in caso di imperfezioni di taglio. La grafica viene continuata per alcuni mm/cm (più è grande il formato, più è grande l’abbondanza) per assicurare un effetto finale preciso.
ACROBAT
Con questa parola, non ti chiediamo di fare la ruota in ufficio, ma solo di gestire un pdf. Acrobat è infatti il software che origina e/o legge i pdf. La versione Acrobat Reader, oltre a consentirti di aprire e leggere i pdf, permette tra l’altro di intervenire inserendo commenti, una funzione molto utile quando ti mandiamo una bozza da correggere. Per favore, usa questa funzione, invece di mandarci una scansione con geroglifici scritti a mano sulla carta! Non sai come fare? Sul sito di Adobe (adobe.com/it) – proprietario di questo software – nell’area supporto c’è una guida per l’uso di Acrobat Reader.
AGENZIA
Per noi, essere un’agenzia di comunicazione e pubblicità significa prima di tutto fornire consulenza e supporto, ovvero metterci la testa, poi fare le cose e metterci le mani! Contattaci e accendi con noi la tua comunicazione.
ARTWORK
È la cartella di file che contiene tutti gli elementi di un lavoro creativo – impaginato, font e immagini – necessari per la gestione del lavoro stesso, per esempio, per successive edizioni che richiedono modifiche. Spesso si parla impropriamente di “file aperti”, proprio perché chiunque disponga degli appositi programmi professionali può mettervi mano. Molte agenzie non forniscono l’artwork, se non espressamente previsto da un contratto, ma solo il pdf esecutivo in alta risoluzione per la stampa. Noi lo forniamo senza problemi, perché pensiamo che un cliente debba rimanere legato a noi perché lo desidera, non perché vi è costretto.

BANCA IMMAGINI
È un database di immagini a pagamento: come i voli, se ti accontenti e non vuoi l’esclusiva, le trovi lowcost. L’agenzia può scaricarle in bassa risoluzione per le bozze: in questa fase, il nome della banca immagini resta impresso sulla foto per evitare usi impropri, fino a che non si effettua l’acquisto.
BANDIERA
Ci abbiamo giocato tutti da piccoli… ma non è quella! Un testo a bandiera è allineato solo da una parte, libero dall’altra. La bandiera può essere destra o sinistra, a seconda di dove sia l’allineamento, e si contrappone alla giustificazione… che non è quella della scuola. Quando un testo è giustificato, è allineato sia a sinistra che a destra, formando colonne di testo regolari: in questo caso è necessario, per evitare il vuoto cosmico fra una parola e l’altra, sillabare il testo; nella bandiera invece il testo non viene sillabato. Per una panoramica completa aggiungiamo un ultimo tipo di allineamento: il testo centrato, ma tutti sappiamo cos’è.
BIANCA E VOLTA
È in pratica come dire fronte e retro, utilizzando però un termine tecnico che non tutti conoscono.
BODYCOPY, HEADLINE, PAYOFF
Sappiamo che queste le sai tutte, come tutti gli altri vocaboli markettari – in genere inglesi – che vanno tanto di moda! Quando è possibile, però, noi preferiamo usare la nostra lingua italiana…
BOZZA
Cartacea o elettronica che sia, la bozza è uno step intermedio che mostra al cliente l’avanzamento del lavoro e sulla quale è possibile aggiungere correzioni e commenti. Il file ti sembra a posto e non hai nulla da aggiungere? Per favore, non farti prendere dalla fretta e soprattutto NON girarlo allo stampatore, non è ancora un file esecutivo. Probabilmente è in bassa risoluzione e va ancora sistemato! Lo diciamo perché è già successo…
BRIEF
Sappiamo che sai cos’è un brief, ma ecco alcune caratteristiche che gradiremmo avesse sempre: chiarezza, fattibilità e tempi di realizzazione… umani! Ma non ci facciamo illusioni, non è quasi mai così.
BUDGET
È quel dato che il cliente tiene segreto fino a che non riceve il preventivo che naturalmente… è fuori budget! Conoscerlo prima aiuterebbe… e averlo adeguato alla richiesta, anche!

CIANOGRAFICA
Per gli habitué “ciano”, è una copia cartacea (o, sempre più spesso, digitale) di controllo realizzata dallo stampatore partendo dall’esecutivo. Serve per verificare l’ordine delle pagine dopo l’imposition, il posizionamento del testo, delle immagini e dei loghi, ma non fa testo per il colore. La ciano incute sempre grande timore, è l’ultimo passaggio prima di avviare definitivamente la stampa, ma se i precedenti giri di bozze sono stati fatti con attenzione, non c’è motivo di agitarsi!
CMYK
Tranquillo, è solo la quadricromia! Le 4 lettere indicano i colori primari (C = cyan, M = magenta, Y = yellow e K = key black) che, combinati in percentuali diverse, formano i colori; per ciascun colore, in fase di stampa, si realizza dapprima una lastra che verrà poi “sommata” alle altre. Stampando invece con i pantoni, ciascun colore è unico, predeterminato secondo uno standard internazionale. Volendo si può stampare in quadricromia e aggiungere uno o più colori speciali in pantone. Un altro standard di codifica dei colori è l’RGB, ma questa è un’altra storia perché si usa nel digitale.
CROMALINE
È un termine tecnico per indicare uno stampato che, a differenza della ciano, permette di controllare il colore di un lavoro e, una volta approvato, fa da riferimento per la stampa. Molto usato in passato, con l’avvento di fotocopiatrici sempre meglio tarate nei colori, si usa oggi solo per lavori che richiedono elevata precisione.

DPI
È l’acronimo di Dot Per Inch (punti per pollice) e indica la risoluzione di stampa di un’immagine. Quando si ingrandisce un’immagine i punti che la compongono si allontanano tra loro, abbassandone la qualità. Per questo, normalmente si utilizzano foto che, nella misura necessaria al lavoro, abbiano almeno 300 dpi. Solo nei grandi formati, dove l’utente non deve avvicinarsi più di tanto all’immagine, ma vederla da una certa distanza, la risoluzione può scendere a 150 o anche a 72 dpi. Quando ti diciamo che la foto “non regge” è perché non soddisfa questi parametri.

EDITING
È una parte irrinunciabile del nostro lavoro e in Errebicom si fa sempre, anche quando non espressamente richiesto: è il controllo ragionato e successiva correzione di un contenuto che non si limita alla correzione delle bozze, ma rileva anche incongruenze, difformità di stile e molto altro.
ESECUTIVO
Dopo vari giri di bozze, in genere 2 o 3, ma abbiamo anche battuto il record dei 20, un lavoro riceve l’agognato ok. Il grafico può così preparare l’esecutivo, ovvero il file definitivo che verrà mandato in stampa e che avrà ancora solo un ultimo “appello” per eventuali ripensamenti, la ciano. Un esecutivo ben fatto richiede tutta una serie di controlli e operazioni quindi, per favore, le correzioni falle in bozza!

FEEDBACK
Perché il lavoro va fatto in un giorno e il feedback arriva dopo una settimana? Misteri legati ai cunicoli spazio-temporali…
FORMATO VETTORIALE
È il più amato dai grafici per disegni o loghi, perché permette di ingrandire l’immagine senza mai perdere la risoluzione. Hai buone probabilità di reperirlo in file con estensione .eps o .ai, ma può nascondersi anche in un pdf!
FUSTELLA
Quando si produce uno stampato di forma non regolare ma sagomata oppure con tagli, lo stampatore deve far realizzare una lama sagomata ad hoc che, calando sul lavoro tipo ghigliottina, taglia la carta.

ILLUSTRATOR, INDESIGN, PHOTOSHOP
Sono i programmi su cui lavorano i grafici per almeno l’80% del tempo, ed è da lì che, tramite una magica combinazione di livelli, griglie, tagli e spostamenti, si genera la brochure, il flyer o l’ADV finito. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare questi programmi sono però sprovvisti di pulsanti magici quali “componi brochure”, “smagrisci il soggetto della foto”, “fai sì che 200 battute stiano nello spazio previsto per 20” o “disegna il logo”. Le grandi doti dei nostri grafici, però, compensano quasi sempre queste gravi carenze.
IMPOSITION
No, non è quella delle mani che invocano al miracolo, ma il termine tecnico per il processo col quale le pagine di una pubblicazione vengono disposte sul foglio per la stampa (foglio macchina) in maniera tale per cui quest’ultimo, una volta piegato e rifilato, permette di creare le “unità base” per la pubblicazione stessa. Queste unità base possono essere quartini, ottavini, dodicesimi, sedicesimi, trentaduesimi e così via… che saranno poi rilegati e comporranno il volume.

JPG
È il più comune formato grafico che contiene un’immagine compressa. Mentre un file vettoriale può essere ingrandito senza perdere di qualità anche se pesa pochi kbyte, un jpg leggero non promette nulla di buono e quasi certamente non ha una risoluzione adeguata alla stampa.

LAYOUT
Grazie a elementi come la gabbia grafica, i colori, i font e gli stili, indica anche se non del tutto precisamente il modo con cui si è deciso di organizzare un impaginato, in modo che questo, soprattutto se composto da più pagine, come una rivista, o da più soggetti, come una campagna pubblicitaria, si presenti come un tutt’uno unitario e coerente. “Questa pagina mi piacerebbe rosa” oppure “Questo titolo facciamolo in un altro font” non sono affermazioni che vanno d’accordo con un layout già condiviso e approvato.
LOREM IPSUM
Quando non si ha un testo ma si vuole avere o dare un’idea del suo ingombro e posizionamento, si usa fin dal 1500 un testo standard segnaposto ricorrendo nientemeno che a Cicerone! Ogni tanto qualcuno ci casca: “Ma che ci fa questo testo latino nel mio depliant?”

QUARTINO
È la stampa di 4 facciate piegate a metà. Unendo più quartini si confezionano gli stampati con rilegatura centrale. Pertanto, se si vuole un prodotto finito questo tipo di rilegatura il numero delle pagine deve essere divisibile per 4.

TIFF
È un altro dei più comuni formati di immagini “fotografiche”; a differenza del JPG consente di memorizzare all’interno del file molte più informazioni, pertanto questo tipo di immagini avrà un peso maggiore… ma anche una maggiore qualità!
TIMONE
È un documento che mostra la struttura di uno stampato, indicando pagina per pagina i contenuti da inserire. E con questo termine… abbandoniamo la nave!