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Se è vero che l’inizio del nuovo anno appare ancora parecchio lontano, è altrettanto vero che, fin dagli anni di scuola, tendiamo a considerare il primo di settembre come la data del vero inizio di un nuovo capitolo, sia in termini lavorativi che personali.

Così questi ultimi giorni di agosto, carichi inevitabilmente della nostalgia delle vacanze, diventano anche i giorni in cui ci ritroviamo a stilare i nostri buoni propositi per il “nuovo anno”.

Ci ripromettiamo di mantenere quella sensazione di serenità e tranquillità che questi giorni di stacco ci hanno regalato. Ci proponiamo di ricominciare carichi di energia ed iniziativa, di vivere al massimo ogni secondo del nostro (ormai ben più ridotto) tempo libero e, allo stesso tempo, di tornare al lavoro carichi di entusiasmo e di nuovi stimoli. Assicuriamo a noi stessi che le persone nuove che abbiamo riportato a casa dalle nostre vacanze e dai nostri viaggi non solo sopravvivranno al ritorno alla routine ma, anzi, ci permetteranno di ridisegnare la nostra quotidianità in una maniera tutta nuova.

Siamo sinceri con noi stessi, questo spesso non avviene. Se è vero che il periodo di ferie che ci siamo concessi ci permetterà per qualche tempo di sentirci più carichi di energie e di stimoli, è anche vero che le persone che tornano a casa (e alla scrivania) siamo sempre noi.

Personalmente, durante le vacanze, ispirata dalle tante raffigurazioni del Buddha che ho potuto vedere e dall’apparente calma placida con cui i monaci buddisti affrontano la vita, mi sono ripromessa di non perdere più la pazienza per le piccolezze, di non farmi spaventare dal tempo che scorre inesorabile e dalle scadenze che si avvicinano e di vivere ogni minuto attribuendogli il valore che merita.

Ovviamente, così non è stato: tornata in ufficio mi sono buttata a capofitto nei lavori lasciati in sospeso, nelle nuove consegne e nelle nuove richieste e purtroppo vi devo confermare che tutto il mio spirito di calma buddista è terminato fin troppo in fretta.

Ma è davvero così negativo che le persone che siamo diventate in ferie non possano sopravvivere al rientro alla quotidianità?

Forse no. I monaci buddisti concentrano la maggior parte dei loro sforzi in una parte della giornata che termina col mezzogiorno, non possono lavorare né maneggiare soldi. Ecco che improvvisamente, appena rimesso piede nella mia vita di tutti i giorni, il loro stile di vita mi è apparso poco praticabile. Perché se è vero che a tutti noi piacerebbe provare quella sensazione di calma e appagamento interiore, questo spesso male si sposa con la nostra vita di tutti i giorni, fatta di scadenza continue, di richieste inaspettate e urgenti, di problemi a cui rimediare e di nuove idee da trovare nel giro di pochissimo tempo. È vero per noi e lo è anche per i nostri clienti, ne siamo ben consapevoli.

Forse allora è meglio salutare con un briciolo di nostalgia i noi stessi delle vacanze e dare un caloroso bentornato ai noi stessi della vita reale per iniziare con successo un nuovo anno lavorativo

Persone forse un po’ meno calme, un po’ meno riposate e sicuramente meno pazienti, ma pronte a riportare tutte le loro energie alla vita di tutti i giorni e alle sue incessanti richieste.

Perché in fondo siamo fatti così e senza le sfide che ci troviamo ad affrontare ogni giorno ci sentiremmo un po’ persi e, dopo poco tempo, un po’ meno realizzati.

Siamo quindi pronti ad affrontare questo nuovo inizio con tutti i nostri clienti storici e con coloro che vorranno conoscerci proprio nelle prossime settimane, alla fine con un unico vero buon proposito: darvi solo il nostro meglio perché l’anno lavorativo alle porte sia ricco di soddisfazioni per tutti voi e, di conseguenza, per noi che ogni giorno cerchiamo di trasformare le vostre idee in parole, immagini, pagine stampate e virtuali che possano rappresentarvi fino in fondo.

Author Elisabetta Banfi

Account e redattrice, 29 anni, da 4 in Errebicom

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