Avere un sito internet oggi è indispensabile per qualunque realtà lavorativa, sia essa una piccola azienda famigliare o una multinazionale, ma anche per enti no profit, associazioni e per chiunque desideri farsi conoscere o anche solo dotarsi di un “biglietto da visita” online. Può sembrare banale, ma non lo è: se avere un sito internet è oggi una necessità riconosciuta, avere un buon sito internet è spesso un’esigenza ancora trascurata: se fatto male, può avere un effetto opposto a quello desiderato.
Prima di selezionare un fornitore o un partner commerciale, ma anche prima di scegliere in che ristorante andare a cena, quale prodotto acquistare o a quale associazione devolvere il 5×1000, le persone si informano online: non esserci, o non farsi trovare, equivale a non essere nemmeno presi in considerazione. Se però la ricerca effettuata produce risultati respingenti, incompleti, poco fruibili o confusi, il risultato finale non cambia: l’utente proseguirà nella sua ricerca e si rivolgerà a qualcun altro. Questo è vero nel caso delle piccole decisioni quotidiane, ma è impattante anche sulle grandi decisioni commerciali e aziendali.
Che ci si rivolga a un target B2C o ad uno B2B, è essenziale che il proprio profilo online sia facilmente fruibile, chiaro ed appealing, sebbene con caratteristiche differenti. Per realtà che si basano almeno in parte sulle scelte d’impulso, come ad esempio una pizzeria o un hotel, sarà essenziale avere una homepage in grado di trasmettere a colpo d’occhio le informazioni principali, una grafica appealing e contenuti chiari ma sintetici. Nel caso di aziende che vengono invece ricercate con minore frequenza ma con maggiore attenzione al dettaglio, le priorità cambiano: è il caso di fornitori di materie prime per l’industria, studi medici, fornitori di servizi commerciali e molto altro. Alcuni aspetti, come una homepage chiara e ben strutturata, rimangono essenziali ma è necessario anche presentare informazioni dettagliate e precise, casi di successo ed elementi distintivi che possano indurre chi legge a cercare un contatto ulteriore.
Una struttura chiara e la giusta quantità di informazioni veicolate in modo semplice e comprensibile sono essenziali per trasformare i visitatori di un sito internet in potenziali clienti.
Questo non vuol dire però che esista una formula magica valida per tutti: ogni realtà ha le proprie peculiarità, che devono riflettersi sul sito internet, e il target a cui ci si rivolge impone diversi livelli di approfondimento e la necessità di dare maggiore rilevanza a certi aspetti piuttosto che ad altri.
Il punto di partenza per lo sviluppo di un buon sito internet è sempre quello di mettersi dalla parte dei propri potenziali clienti. Sebbene questo possa sembrare un consiglio scontato, spesso non viene messo in pratica: quando una realtà si trova a costruire il proprio sito web, infatti, può cadere nell’errore di focalizzarsi eccessivamente su un punto di vista interno. Specie nelle piccole realtà, la voglia di raccontare chi si è e i propri punti di unicità può portare alla creazione di siti eccessivamente autoreferenziali.
Quando si progetta un sito internet, il punto di partenza dovrebbe essere sempre la definizione dell’albero di navigazione: di cosa parlare e come organizzare i vari temi?
Nella definizione della struttura di un sito è essenziale considerare il punto di vista di un utente: cosa ricercherà? Quali elementi vorrà trovare più facilmente e nell’immediato? Questo non significa che nel sito non possano trovare spazio approfondimenti e testi dettagliati, ma solo che affinché questi siano efficaci devono essere strutturati e posizionati correttamente.
Un errore comune è pensare che basti creare una bella homepage, caricare qualche documento come cataloghi prodotti, listini prezzi e affini e il gioco è fatto. In realtà, però, non è così semplice.
Se è vero che tutte (o quasi) le realtà hanno capito che avere un sito internet oggi è fondamentale,
questo significa anche che è necessario emergere nella marea di possibili risultati e che, una volta trovati dall’utente,
è essenziale catturare la sua attenzione.
Il primo punto è strettamente legato al SEO, ovvero all’ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca. Le attività SEO, partendo dallo studio dell’algoritmo di Google, sono volte ad attuare tutte quelle azioni che rendono un sito più appetibile per il motore di ricerca. Si tratta di una serie variegata di operazioni, che include l’ottimizzazione del codice html e della struttura del sito, ma anche dei contenuti testuali e delle immagini, ad esempio con l’inserimento delle parole chiave più ricercate in un dato ambito. Appare quindi evidente come il SEO debba essere considerato fin dalla fase progettuale del sito. È vero che un’ottimizzazione in ottica SEO è sempre possibile e che anzi dovrebbe essere realizzata su ogni sito che si desideri far arrivare più facilmente ad un target potenziale, ma se il sito in oggetto è da creare ex novo è bene considerare anche questo elemento fin dalle fasi di progettazione. L’individuazione delle corrette parole chiave, ad esempio, è essenziale in ottica SEO: ecco perché sarebbe ottimale trovare e utilizzare le giuste parole chiave fin dalla fase di scrittura del sito. Può sembrare semplice, ma non lo è: è infatti necessario compiere un’accurata analisi di mercato sulle parole corrette da utilizzare in un dato settore, compito tanto più complesso quanto più l’ambito di pertinenza del sito è specifico o di nicchia. È anche necessario fare un attento mix tra parole chiave brevi e molto ricercate e altre più complesse e specifiche. Trovare il giusto pool di parole chiave, insomma, è un vero e proprio lavoro da completare prima di passare alla fase di scrittura dei testi di un sito. Il SEO non è un’attività che si interrompe a sito completato, ma anzi deve essere portata avanti con costanza, seguendo l’andamento del sito su Google e l’evolvere del settore di pertinenza, per adottare costantemente i dovuti aggiustamenti.
Far sì che il proprio sito venga trovato però non basta: occorre anche che l’utente vi rimanga il tempo necessario per poter prendere quel brand in considerazione.
Se il SEO è tutto sommato una “scienza esatta”, che se eseguita correttamente porta risultati, questo obiettivo è molto più soggettivo. Rendere un sito accattivante e coinvolgente non significa infatti la stessa cosa per ogni possibile utente, anche se alcune regole di base sono sicuramente individuabili.
La homepage di un sito, ad esempio, è quasi sempre la prima pagina ad essere visitata ed è quindi fondamentale che sia non solo appealing e ben strutturata graficamente, ma anche in grado di trasmettere a colpo d’occhio l’unicità e i punti di forza del brand. Chi arriva su questa pagina non per forza (e non spesso) è interessato ad eseguire una lettura approfondita dei testi: è quindi necessario che le prime immagini e parole possano catturare l’attenzione e convincere il visitatore ad approfondire i contenuti del sito.
Anche la struttura del sito è essenziale: un albero di navigazione confuso, che non consente di individuare immediatamente il tema ricercato, può portare anche un utente potenzialmente interessato ad abbandonare immediatamente il sito. È quindi importante che le voci del menù siano chiare e facilmente navigabili e che i temi principali siano richiamati anche in homepage con link ben evidenti. Parliamo in questo caso di web usability: un sito, per essere “utilizzabile” deve essere facilmente navigabile e consentire di trovare facilmente le informazioni ricercate. La navigazione, quindi, deve essere semplice e intuitiva: alcuni consigli possono essere ad esempio quelli di non superare i tre livelli di navigazione del menù e di inserire in ogni pagina degli elementi che consentano all’utente di capire in che punto del sito si trova e di raggiungere agilmente altre pagine collegate a livello tematico.
Anche alla creazione di un sito si applicano poi le regole base di qualsiasi prodotto di comunicazione. I testi, ad esempio, devono essere chiari e facilmente leggibili (e corretti da un punto di vista grammaticale!). Le immagini devono essere appealing e trasmettere a colpo d’occhio i concetti desiderati, oltre ad essere ottimizzate per il web e utilizzabili a livello di copyright. La grafica, infine, deve aiutare nella fruizione dei contenuti e non appesantire eccessivamente la pagina, seguendo una logica less is more che premi la semplicità e la linearità. Inoltre, occorre considerare il tipo di dispositivo da cui il sito verrà fruito in maggior percentuale. Di nuovo, questo è possibile solo grazie ad un attento lavoro di analisi iniziale, ma in alcuni casi è facilmente intuibile. Siti orientati al B2C e fruiti solitamente in maniera rapida sono sempre più spesso visitati quasi esclusivamente da smartphone: è quindi essenziale avere una grafica ottimizzata per questo formato e testi brevi e facilmente leggibili. È il caso ad esempio del sito di una pizzeria, di un museo o di un b&b. Siti pensati per un target B2B sono invece frequentemente visitati in orario lavorativo e prevalentemente da pc e possono presentare contenuti leggermente più strutturati, sia a livello di albero di navigazione che di complessità dei testi.
Creare un sito può sembrare semplice ma, come visto, richiede in realtà competenze specifiche: un sito professionale e ben strutturato è essenziale per farsi trovare (e apprezzare) online.
Avere le competenze tecniche per creare un sito, poi, non sempre è sufficiente. Un buon sito non solo è ottimizzato dal punto di vista SEO e ben strutturato a livello di albero di navigazione, ma deve essere anche in grado di raccontare in modo chiaro e coinvolgente il brand. Qui, di nuovo, non esistono scienze esatte, ma anzi siti che afferiscono a settori molto diversi tra loro presentano sfide e peculiarità differenti.
Lo scorso anno, ad esempio, la nostra agenzia ha sviluppato il sito della Croce Verde Sempione, una Pubblica Assistenza attiva sul territorio di Milano. Per noi si è trattato di una sfida del tutto nuova. In passato avevamo creato vari siti internet per altri clienti: medie e grandi realtà attive sia in ambito B2B, come ad esempio EDiM, azienda del Gruppo Bosch operante nel settore della pressofusione e delle lavorazioni meccaniche, che in ambito B2C, come ad esempio Sustainable Gate, ampio database e sito informativo legato al mondo della moda sostenibile. Negli anni, insomma, avevamo lavorato a siti web afferenti settori molto diversi tra loro, con target, obiettivi e mood differenti, ma non avevamo mai approcciato prima una realtà no profit.
È vero che alcuni elementi di cui abbiamo parlato non cambiano a seconda del cliente considerato: il nostro lavoro parte sempre da un’attenta analisi del settore di pertinenza e dalla strutturazione dell’albero di navigazione del sito, prendendo in considerazione fin dall’inizio – nel caso di clienti interessati a realizzare questo investimento – le attività SEO. In questa fase viene effettuata anche la scelta del dominio (se non ancora stabilito) e della piattaforma più adatta allo sviluppo del sito.
La parte più creativa della creazione di un sito è invece quella che varia maggiormente da un cliente all’altro. Nel caso della Croce Verde Sempione, ad esempio, ci siamo rapportati con tematiche per noi del tutto nuove e lontane dalla logica di business a cui eravamo abituati: si trattava qui di raccontare una realtà non come “migliore” nel panorama di riferimento, e quindi da preferirsi rispetto ai competitor, ma come meritevole di interesse – sia per donare il proprio tempo in qualità di volontari che per valutare una donazione in denaro – e affidabile per tutti coloro che desiderano richiederne i servizi. Una sfida che ci ha subito entusiasmati e che ci ha fatto scoprire un modo nuovo di raccontare una realtà, anche attraverso i racconti che ce ne hanno fatto i volontari. Parlare con qualcuno che ha deciso di donare il proprio tempo e raccontare una realtà di questo tipo è stato molto diverso rispetto al raccontare un’azienda! Un approccio differente al lavoro, concretizzatosi in un sito che ben racconta la realtà della Croce Verde Sempione: un progetto che vi raccontiamo qui e di cui andiamo particolarmente orgogliosi!

Creare un sito web in grado di fare appeal sulla propria audience richiede una serie di competenze diverse, dalle conoscenze tecniche di sviluppo web ad abilità in ottica SEO, dal copywriting alla grafica: trascurare uno di questi aspetti inevitabilmente pregiudica un buon risultato.
Negli anni, noi di Errebicom abbiamo sviluppato siti molto diversi tra loro, da semplici landing page a siti particolarmente strutturati, dedicati a grandi realtà industriali così come ad enti del terzo settore, dai contenuti concisi o particolarmente approfonditi ed analitici. Nel nostro portfolio trovi alcuni esempi realizzati nel corso degli anni: per richieste specifiche o anche solo per avere maggiori informazioni in merito non esitare a contattarci!